La società prebellica nell’universo di Fallout

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Abbiamo già parlato in un precedente video dell’universo di Fallout e, in particolar modo, della storia di tutte le altre nazioni accennate nei diversi titoli, dal primo Fallout fino a Fallout 76, in base alle testimonianze riportate in diari, olonastri, mappe e quant’altro. Eppure però, essendo la saga di Fallout ambientata prevalentemente negli Stati Uniti postbellici, ovvero nel mondo post apocalittico in seguito alla Grande Guerra del 2077, in questo video ci concentreremo dunque sulla ricostruzione della società prebellica statunitense. Attenzione però: non aspettatevi un video in cui si parlerà solo di eventi storici in successione, anche perché il portale di Youtube ne è pieno. In questo video parleremo invece dei progressi scientifici, sociali, medici e quant’altro, portati avanti nel continente americano prima della guerra. Solo immergergendoci appieno nel vissuto dell’epoca, potremo infatti capire le motivazioni di una guerra così grande con la Cina e il clima, tra tensione ed entusiasmo, che si respirava in tutto il XXI secolo.

Dobbiamo sapere che gli Stati Uniti prebellici in Fallout erano in realtà molto diversi rispetto alle nostre passate e presenti annate. Anzitutto, non si trattava più di un’unione di stati, come appare nel nostro universo, bensì di un’unione di Commonwealth, ovvero un agglomerato di più stati uniti tra di loro e racchiusi in grandi regioni. Tale suddivisione venne decisa proprio dopo la seconda guerra mondiale, grazie anche ad un atto legislativo che cambiò a tutti gli effetti la bandiera americana, non più composta da una stella per stato, bensì da 13 stelle raffiguranti i Commonwealth e una grande centrale a raffigurare il governo centrale, al di sopra di tutti. L’obiettivo era chiaro: si sperava che la nuova divisione amministrativa del paese avrebbe contribuito a creare norme e leggi che facessero beneficiare gli stati con comuni preoccupazioni regionali. Un’unione dei diversi stati federali avrebbe aiutato il governo centrale ad essere più efficiente, meno corrotto e più pronto a rispondere al meglio alle sfide poste dalla minaccia comunista, in pieno stile guerra fredda. In realtà, sappiamo che tale sistema creerà nel tempo ancora più conflitti politici tra governo centrale ed i Commonwealth singoli, i quali fecero di tutto per promuovere i propri interessi a scapito anche di altri stati. Allo stesso modo, il governo federale degli Stati Uniti non maturò negli anni e divenne estremamente corrotto, in costante disaccordo con i singoli Commonwealth. Le agenzie del governo federale che più di tutti gestivano il tutto erano due: il Dipartimento di Guerra e il Dipartimento della Difesa, entrambe responsabili dello sviluppo di numerose ricerche su progetti militari, il loro obiettivo numero uno. Come mai però, nell’universo di Fallout e in particolare negli Stati Uniti prebellici la ricerca di armi sempre più sofisticate divenne sempre più importante? Tutto questo può essere spiegato grazie ad un’unica grande causa: la guerra fredda, iniziata a partire dal 1945, con la divisione del mondo in sfere d’influenza politiche, in Fallout non si è mai fermata, ma anzi ha accelerato costantemente nel tempo, fino alla guerra nucleare totale. Nel nostro universo infatti, in seguito alla crisi dei missili di Cuba del 1962 e alla dissoluzione dell’Unione Sovietica del 1991, il mondo diviso in due grandi blocchi scomparirà, a favore di un mondo multipolare, basato cioè non solo sull’egemonia e sullo scontro tra soli due grandi potenze bensì tra molti altri interpreti mondiali, dalla Cina all’India, dall’Unione Europea agli Stati arabi.

Nell’universo di Fallout non nacquero dunque trattati di non proliferazione nucleari, fasi di distensione internazionale, fenomeni tipici di globalizzazione di massa totalizzante così come la intendiamo oggi, manifestazioni di pace e di tutela nei confronti dell’ambiente. E, neanche la tecnologia era minimamente paragonabile a quella dei nostri tempi. Nel mondo di Fallout infatti è un errore affermare che nulla cambiò rispetto agli anni della primissima guerra fredda, ovvero al periodo che va più o meno dal 1945 al 1962, con la fase della distensione in seguito alla sventata crisi dei missili di Cuba. Il mondo di Fallout e in particolare gli Stati Uniti, la nazione più evoluta, non si presentano a noi come un mondo statico e povero. Persino la tecnologia fece passi da gigante, a partire dal settore della robotica, privilegiato in particolar modo negli stessi Stati Uniti, i quali furono in grado di creare robot intelligenti e senzienti capaci di aiutare (e spesso sostituire) gli esseri umani in diverse mansioni, da quelle domestiche fino a quelle lavorative e belliche. Ma non solo questo campo era uno dei più evoluti: pensiamo ad esempio al campo militare, in cui la tecnologia statunitense riuscì ad emergere grazie alla creazione dell’armatura atomica, un vero e proprio esoscheletro vagamente simile alle corazze dei cavalieri medievali, capace di resistere ad ogni tipo di arma da fuoco senza problemi. Oppure alle armi laser, a quelle plasma, o persino ai nuclei di fusione per alimentare le stesse armature atomiche. Ed infine, pensiamo al Fat Man, un vero e proprio lanciatore personale di mini-testate nucleari capace di far saltare in aria interi quartieri. Insomma, per alcuni aspetti il mondo di Fallout aveva compiuto enormi passi in avanti anche rispetto al mondo in cui tutti noi viviamo. Eppure però, qualcosa che ci ricorda gli anni della guerra fredda è rimasto nell’universo di Fallout. Molti di voi avranno infatti notato più volte le famose tv dal tubo catodico, il suono continuo di radio e musiche vintage, l’utilizzo di automobili tipiche degli anni 50-60 e la mancanza di computer, telefoni cellulari e internet. Avete ragione ma.. procediamo con ordine!

Il mondo di Fallout può anche essere definito “atompunk”. Per Atompunk ci si riferisce ad un periodo storico pre-digitale, dove a sostituire i transistor vi è invece l’energia atomica. In questo universo, il comunismo e lo spionaggio della prima guerra fredda, insieme alla paranoia anticomunista e del Red Scare negli Stati Uniti ha preso il sopravvento su ogni cosa. Inoltre, per spiegare gli esempi architettonici presenti in Fallout, dobbiamo considerare che il tipico stile Googie esemplificava lo spirito di quelle generazioni entusiaste davanti alla prospettiva di un futuro brillante, appunto con la ricrescita economica dopo la seconda guerra mondiale, e altamente tecnologico, grazie alle nuove scoperte nel campo della corsa allo spazio. Da questo possiamo capire un aspetto importante: il mondo di Fallout non era cupo e triste come in molti potrebbero pensare, proprio perché noi associamo la felicità all’innovazione informatica, al possesso di smartphone, auto elettriche, dispositivi hi-tec e quant’altro. Era invece un universo estremamente ricco, proteso verso il futuro e ottimista nei progressi tecnologici, che ha però subito solo un’evoluzione diversa dal nostro ed ha mantenuto quasi invariati gli esempi architettonici ed artistici, seppur evolvendosi invece in alcuni specifici settori, quelli considerati i più importanti per la società. Alcune automobili, oltre a quelle che disponevano dei serbatoi a benzina, diesel, gpl e vapore, pur conservando un design classico, erano dotate anche di mini reattori a fusione interni, alimentati da nuclei di fusione molto pratici e questo spiega anche la mini esplosione atomica quando un’auto su fallout viene distrutta. Si trattava di energia quasi illimitata, se pensiamo che i nuclei di fusione generavano un’energia enorme e garantivano un’autonomia estremamente superiore alle nostre auto a benzina, diesel e gpl. Non sappiamo però se effettivamente tutte o solo alcune automobili disponessero di un sistema a propulsione nucleare, dunque risulterà molto difficile capire se, nel mondo post-apocalittico, si possa o meno riparare un’auto e riutilizzarla solo ad energia nucleare, data la scarsità estrema di ogni forma di combustibile fossile e gas naturale. Un altro settore estremamente evoluto, nell’America prebellica, era quello robotico.

Nel 2037 venne prodotto il famoso prototipo di Mr.Handy e ben presto tutte le famiglie divennero desiderose di acquistare tale robot, un automa tuttofare intelligente, capace di portare a spasso il cane, potare siepi, prendersi cura dei bambini e cucinare. Solo i più benestanti invece potevano permettersi una cucina totalmente robotizzata oppure un protectron a guardia della propria abitazione o della propria persona. E, per far capire quanto fosse evoluta in questo settore l’industria robotica americana, basta guardare gli Eye-bot o i Vertibot, dei veri e propri droni moderni, capaci di trasmettere segnali acustici e di trasportare merci presso qualsiasi luogo. Oltre a loro, erano anche in fase di progettazione per un mercato mondiale i famosi robocervello, anche chiamati tecnicamente cerebrobot. Si trattava di robot a tutti gli effetti, ma i loro ricordi e programmi erano memorizzati all’interno di un cervello organico o parzialmente organico di un essere umano, contenuto in un guscio di vetro a cupola in cima al telaio. Sostanzialmente, una cura definitiva per la morte e la decomposizione di muscoli e organi interni. Infine, solo i più alti vertici militari potevano ambire al possesso di sofisticate armi laser o al plasma, robot militari al proprio servizio come Assaultron o Mr.Gutsy, armature atomiche personali e strumenti in grado di mimetizzarsi come ad esempio lo Stealth Boy oppure delle vere e proprie armi di distruzione di massa, come ad esempio le bombe atomiche e il Liberty Prime, il robot più forte mai creato, capace di lanciare delle mini-nuke in qualsiasi direzione e in grado di polverizzare i nemici con il suo sguardo laser.

Anche i fumetti e la narrativa presente in Fallout ci faranno rendere presto conto del clima di entusiasmo e di fiducia nel futuro. Ritroveremo infatti soprattutto fumetti di supereroi muscolosi e potenti, a cui tutti vorranno presto ispirarsi, compresi alcuni racconti di fantascienza a tema alieno, tra i più famosi ovviamente quelli della grande azienda della Hubrics Comics. Seppur le mode si siano discostate molto poco nell’America prebellica di Fallout, le industrie belliche, siderurgiche, tecnologiche e petrolchimiche crescevano a ritmi smisurati e, proprio grazie alla scoperta del transistor nel 2023, la robotica poté emergere come nuovo ed inedito settore. Non dobbiamo farci ingannare infatti dalla presenza di pochi e isolati computer o terminali, poiché nel mondo di Fallout internet era in realtà molto sviluppato, dato che troveremo spesso messaggi in codice e lettere provenienti da altri terminali e ciò sta a significare che un certo tipo di comunicazione a distanza era ormai utilizzata frequentemente, oltre alle onde radio e al segnale televisivo. Inoltre, ci sono numerose testimonianze di supercomputer intelligenti, in grado di memorizzare intere personalità umane e milioni di libri di testo e capaci di prendere decisioni indipendenti all’interno di Vault e società.

Infine, anche l’industria spaziale era estremamente evoluta: Carl Bell fu il primo cosmonauta ad andare in orbita già nel lontano 1961, anticipando le mosse sovietiche e cinesi, mentre numerose altri lanci spaziali furono svolti fino alla guerra. Il 16 luglio del 1969 un gruppo composto dal capitano Richard Wade, Mark Garris e Michael Hagen approda sulla Luna viaggiando nel modulo lunare Virgo II, più o meno nello stesso periodo dell’evento che conosciamo tutti nel nostro universo. Eppure, a differenza del nostro universo, gli Stati Uniti continuarono a inviare astronauti sul suolo lunare fino al 2052, anno in cui si scoprì che le riserve petrolifere statunitensi e messicane erano ormai al collasso, motivo per cui molto probabilmente si abbandonò il progetto di colonizzazione spaziale, durato quasi un secolo. Inoltre, abbiamo anche la conoscenza della stazione spaziale statunitense, più o meno simile alla ISS di oggi, sulla quale si svolgevano strani esperimenti, come ad esempio quello che riguardava l’astronauta miracolosamente sopravvissuta, Sofia Daguerre, legato ad una fase di ibernazione in alcune capsule del sonno profondo. Infine, riferendoci sempre al campo dell’informatica e della robotica, nell’America di Fallout era diffusa, seppur a livello sperimentale, la realtà virtuale. Ne abbiamo testimonianza ad esempio, con il Vault 112 in Fallout 3. Il bunker in questione aveva lo scopo di testare la tecnologia della realtà virtuale inventata dall’esercito americano per addestrare i soldati e venne prima testata su tutti i residenti del Vault. Oltre a ciò, anche nel Vault 111 su Fallout 4 erano stati effettuati esperimenti di criogenia applicata che, per nostra fortuna, ebbero successo sul personaggio che interpreteremo nel gioco, a dimostrazione del fatto che questi non erano solo esperimenti iniziali, ma ormai ben collaudati e quasi prossimi al commercio. L’industria della robotica, spaziale e informatica erano dunque in costante evoluzione, ma anche quella medica aveva fatto passi da gigante rispetto agli anni del dopoguerra.

Nel 2002 fu fondata la potente West Tek, poi acquisita dal governo enclave negli ultimi anni della guerra per produrre supersoldati da destinare al fronte grazie all’utilizzo del VEF. La manipolazione genetica, attraverso lo studio del dna umano e alla sua riformulazione, divenne una prerogativa fissa di questa importante azienda, che si dedicò alle ricerche per quasi un secolo. La scoperta della manipolazione genetica fu di essenziale aiuto durante le ricerche per sconfiggere la cosiddetta “nuova piaga”, comparsa negli Stati Uniti nel 2052. Anche se la sua origine era sconosciuta, si diffuse presto l’idea di un rilascio accidentale nella popolazione in seguito alla fuoriuscita di alcune fiale di un virus mortale da un laboratorio di Denver a causa di un combattimento tra alcune spie cinesi e forze speciali statunitensi. Presto, il VEF (virus a evoluzione forzata) fu utilizzato come una vera e propria cura per la nuova malattia. Tale liquido verde permetteva infatti una vera e propria mutazione del genoma umano, attraverso lo sdoppiamento del DNA a doppia elica, il che permetteva più resistenza ad ogni malattia per tutti gli organismi ad esso esposti al VEF. Il VEF infatti è solo un’abbreviazione di Virus a Evoluzione Forzata (Forced Evolutionary Virus). Ma l’industria medica non si esauriva qui: la sua collaborazione con la RobCo e la General Atomics, i due colossi della robotica americana, permisero la creazione di dispositivi di cura automatizzati, autoalimentazione, creazione di cerebrobot e quant’altro.

L’America di Fallout fu, per moltissimi anni, una superpotenza enorme, in grado di organizzare viaggi interplanetari, armi sofisticatissime, veicoli alimentati a celle di fusione nucleare, cure mediche e modifiche del genoma umano al limite della comprensione. Insomma, nell’America di Fallout potremmo dire che il modello di pensiero neopositivista, affermatosi a metà degli anni 20 del 900 con lo scopo di diffondere una «visione scientifica del mondo», unificando l’intera conoscenza umana grazie alle scienze empiriche, diverrà il modello prevalente e durerà più di un secolo. Il richiamo del movimento è al positivismo ottocentesco, alla sua tesi del ruolo privilegiato ricoperto dalle scienze sperimentali nel processo di acquisizione di conoscenza, nonché alle sue istanze anti-metafisiche. Non per niente, la metafisica nell’America prebellica avrà ben poca importanza. Nasceranno pochi e sporadici culti settari, e la maggior parte di quelli che conosciamo sorgeranno a causa della guerra diversi anni e secoli dopo, nati per spiegare e porsi delle risposte al fallimento della società umana, come ad esempio il culto dell’atomo, visto come un ciclo inevitabile di inizio e fine di vita. Dunque, la fiducia continua nel progresso scientifico non lascerà posto a correnti filosofiche nuove e in contrapposizione ad esso, come appunto l’esistenzialismo o la fenomenologia. E così, influenzato nettamente dai progressi scientifici e dalla fiducia verso il futuro, anche lo stile di vita americano e le sue mode, che noi immaginiamo erroneamente essere ferme e in declino, in realtà ci dicono tutt’altro.

C’era così tanto benessere, così tanta fiducia nella scienza che le mode, come ad esempio quella musicale, non avevano bisogno di ricercare qualcosa di diverso, poiché quella era la massima espressione. O per meglio dire, la sperimentazione musicale c’era certamente, ma non avrebbe mai e poi mai potuto eguagliare i grandi classici, che avevano avuto il merito di risvegliare dagli anni più bui della loro storia gli Stati Uniti, ovvero gli anni 30 del 900, da cui poi erano partite le grandi scoperte nel campo della tecnologia. In essi possiamo ben comprendere come il tema della civilizzazione (Civilization), dell’esplorazione (The Wanderer), della bella vita (Let’s go Sunning) erano centrali nello stile di vita positivo e rivolto al futuro degli americani. Ovviamente, non potevano mancare nei grandi classici della società americana, canzoni che si ponevano domande sul futuro, in particolare sulle conseguenze di una ipotetica guerra atomica, argomento che ricordiamo era ormai all’ordine del giorno, dato che l’aumento esponenziale della produzione atomica era considerata l’unica via per il miglioramento del benessere sociale di ogni cittadino americano. Canzoni come I don’t want to set the world on Fire, Maybe, It’s all over evidenziano queste paure, queste ansie, ma il fatto che esse fossero ormai così famose era anche il segno che l’America e gli americani stessi avevano imparato a convivere con questa minaccia, esorcizzandola suon di musica oppure sbeffeggiandola, come chi per divertirsi gioca col fuoco e non capisce che potrebbe scottarsi. Inoltre, un altro motivo molto probabile delle poche canzoni a nostra disposizione su Fallout, tra cui la maggior parte molto antiche, potrebbe spiegarsi con altri due esempi: anzitutto produrre canzoni era difficile e costoso, a causa della mancata scoperta dei CD-ROM ed inoltre, la musica molto probabilmente era diventato un settore di nicchia vintage, simile alla nostra musica classica, riprodotta ancora oggi per le grandi occasioni, ma quasi ferma a livello di produzione moderna. In ogni caso, però, nonostante tutti i condizionamenti sulla inedita moda e sulla cultura prebellica che si sono sviluppate nell’universo di Fallout, provenienti direttamente dai gusti e dagli stili della cosiddetta società del benessere, derivante dallo spirito degli anni ruggenti americani, qualcosa nel motore americano stava iniziando ad incepparsi, come qualsiasi ciclo ha un inizio ed una fine. Non dobbiamo immaginare che, da un momento all’altro i cittadini iniziarono a temere le conseguenze di una guerra atomica, poiché tutti in realtà erano ben consci di quello che sarebbe prima o poi potuto accadere, ma la trasformazione della società americana inizierà a manifestarsi per gradi, a causa di due diversi eventi verificatosi all’interno dell’universo di Fallout, quasi contemporaneamente. Il primo fu la devastante crisi petrolifera in Texas, scoperta nel 2051 grazie ad un documentario e mostrata in TV davanti a milioni di telespettatori. Il secondo fu la dispersione accidentale del virus della nuova piaga a Denver, solo un anno dopo, che gettò nel panico la popolazione. Per chi non lo ricordasse, il virus disperso non era il VEF ma un ceppo influenzale super contagioso e mortale, dopo una lotta tra servizi segreti statunitensi e cinesi per impossessarsi di armi batteriologiche in un laboratorio segreto nel Texas. Non appena le due notizie iniziarono a circolare in tutti gli states, la popolazione fu colta da panico generale e soprattutto, da una crescente preoccupazione e antipatia verso il governo americano. Dalla metà degli anni 50 del XXII secolo fino alla grande guerra, la società statunitense assistette ad un declino sempre maggiore dal punto di vista economico e della sua autonomia energetica, seppur fosse notevolemente in crescita dal punto di vista demografico, con più di 400 milioni di cittadini.

Per evitare un collasso generale del benessere collettivo americano, molte informazioni furono insabbiate, molti oppositori politici alle riforme statunitensi furono arrestati e accusati di essere pagati dai governi comunisti cinese e sovietico per destabilizzare gli States. La società americana, il suo stile di vita apparentemente libero e benestante, dovevano essere conservati ad ogni costo. Ecco perché, anche in questi anni burrascosi, il governo americano incentivò le aziende a continuare la loro produzione, mentre quelle impossibilitate a farlo, furono acquisite forzatamente e costrette a lavorare sotto la loro guida. La Nuka-Cola, uno tra i marchi più famosi, autore della bibita più consumata dagli americani, creò in questi anni nuovi parchi divertimento a tema, nonostante una serie di problematiche piuttosto serie ai suoi impianti, come ad esempio una fusione nucleare alla centrale che alimentava il loro più grande parco divertimenti, notizia però insabbiata dalla società. Nel 2065, un reattore nucleare a New York va in supercritico e causa un blackout generale di lunga durata. Un anno dopo, come se non bastasse, a partire da Denver, luogo dell’epidemia, le rivolte continuano a causa della scarsità di cibo, che ben presto si allargherà a tutto l’Occidente americano.

Nel frattempo, dall’inizio degli anni 60, nel resto del mondo il traffico su strada aveva iniziato a rallentare sempre più, fino a fermarsi. Il carburante diventa infatti troppo prezioso da sprecare per le automobili e viene destinato solo a veicoli commerciali e industriali. Anche negli Stati Uniti, già a difesa delle sue riserve petrolifere in Alaska, la crisi inizia a farsi sentire e il governo spingerà moltissimo per lo sviluppo di energia alternativa, in particolare le auto elettriche e le macchine a fusione, all’epoca solo dei prototipi. Tuttavia, il processo di costruzione rimase molto limitato e le fabbriche produssero solo quantitá limitate di veicoli di questo tipo prima dello sgancio delle bombe del 2077. Ricordiamo inoltre che le risorse impiegate nella guerra sino-americana e nell’annessione del Canada portarono via ingenti somme di denaro agli Stati Uniti e gran parte delle altre produzioni si arrestarono o subirono una drastica riduzione. L’economia americana era infatti vicina alla bancarotta e così aumentarono sempre più le pressioni sulla ricerca per una forma di fusione nucleare sicura, che porterà nel tempo all’utilizzo sempre più costante delle sole celle e nuclei di fusione per alimentare qualsiasi cosa, dalle auto ai robot e agli edifici, avendone a disposizione una grossa quantità. Non soddisfatti e alla disperata ricerca di forme di energia sempre maggiore, gli Usa alla fine degli anni 60 si trovavano ormai alle strette, anche a causa del prosciugarsi delle risorse per la guerra sino-americana, e dunque in costante crisi economica. Fu così che si corse necessariamente ai ripari. Le grandi industrie montane, come ad esempio gli Hornwright e altre ditte in parte controllate dal governo americano, cercheranno negli anni precedenti alla guerra nuove vie per scovare pozzi petroliferi, giacimenti di gas naturale, uranio e l’innovativa ultracite, la quale venne utilizzata soprattutto negli anni finali della guerra e che se compressa dava vita a un carburante molto potente, utile per alimentare carri armati, armature atomiche e per produrre munizioni per l’esercito ancora più potenti di prima. Furono subito identificati due luoghi di trivellazione nazionale: ad ovest il Grand Canyon, che perde il suo status di parco nazionale e turistico e ad est le montagne appalachiane. Grazie all’enorme quantità di ordigni bellici atomici e con l’ausilio di alcune trivelle giganti (come la Trivella Madre della grande industria degli Hornwright), iniziarono in segreto complessi scavi profondi. Il risultato come si può intuire fu devastante: terremoti, uccisione di flora e fauna sotterranea, rilascio di radiazioni ed esodi di massa si verificarono in queste zone, la cui popolazione non riusciva a comprendere cosa stesse effettivamente succedendo.

Come ho già spiegato in un precedente video sulla lore di Fallout 76, la scelta di utilizzare la bomba atomica era forse un azzardo, ma caliamoci nella mente dell’epoca: si trattava di una soluzione rapida, senza eccessive perdite umane e senza troppo utilizzo di manodopera, al fine di rifornire più velocemente l’esercito al fronte e di risollevare la già devastata economia americana. Per alcuni anni infatti, ultracite e uranio furono regolarmente estratti da questi giacimenti sotterranei, eppure, a distruggere il sogno di rinascita economica statunitense fu proprio la conclusione della Grande Guerra atomica. Nel 2070, sappiamo che verrà messa in commercio la versione definitiva delle auto a fusione, firmata Chryslus Motors. Tuttavia, a causa dei modelli limitati e del prezzo elevato, andranno esauriti in pochi giorni. Poco tempo dopo, a causa delle pressioni governative legate all’andamento incerto della guerra al fronte, verrà presa una decisione drastica: molti impianti della Chryslus verranno convertiti in fabbriche belliche e la produzione delle auto a fusione cesserà. Fu anche e soprattutto in questi anni che i Commonwealth statunitensi si concentreranno quasi esclusivamente sull’installazione di armi nucleari segrete in diversi luoghi americani, come ad esempio i silos automatizzati in Appalachia. Nel frattempo, anche il colosso industriale della Vault-Tec, società sotto contratto dal governo degli Stati Uniti, continuava incessantemente la costruzione di rifugi sotterranei segreti per scampare alla potenziale minaccia nucleare, un’opzione sempre più plausibile dato che la guerra sino-americana peggiorava sempre più, in seguito alle crescenti richieste di combustibili fossili americani dalla controparte cinese. Inoltre, come se non bastasse, la crescente richiesta da parte degli Stati Uniti di risorse canadesi provocò ben presto proteste e rivolte in diverse cittá, compreso un tentativo di sabotaggio del gasdotto americano che, dall’Alaska, si recava verso sud.

Viste queste pressioni e intimidazioni, i militari statunitensi furono incaricati dal governo di finalizzare l’annessione del Canada, che era giá iniziata nel 2067, con l’invio di truppe a nord per prepararsi ad una eventuale invasione cinese. Nel 2076, un anno prima delle bombe, l’annessione sarà completata e il Canada diventerà un nuovo commonwealth statunitense. La tecnologia atomica americana, secondo quanto riportato nelle note della Riserva in Van Buren, sembrava inoltre essere veramente all’avanguardia nell’ultimo periodo prebellico. Infatti, vennero completati degli speciali missili, chiamati BOMB, la cui particolarità si basava sul loro invio a diversi centri spaziali negli Stati Uniti per poter essere trasportati nello spazio e installati nei satelliti BOMB, in maniera tale da poter essere lanciati direttamente dall’orbita bassa terrestre. Un chiaro segno che la tecnologia americana, in questo campo, aveva compiuto passi da gigante e che molto probabilmente era anche un passo avanti rispetto al nemico comunista. Ciò potrebbe indicare che, se l’America postbellica è ridotta ad un cumulo di macerie e radiazioni, l’Asia comunista potrebbe essere stata bombardata il doppio! Tuttavia, a mettere in allerta i servizi segreti degli Stati Uniti fu una comunicazione, datata 17 dicembre 2075, girata poi al governo americano, secondo cui la tecnologia stealth cinese supererebbe di gran lunga quella degli Stati Uniti. Inoltre, una flotta di sottomarini non meglio identificati sono stati individuati dalle stazioni di monitoraggio statunitensi e potrebbero provenire dalla cosiddetta “flotta fantasma” cinese, cioè un’unità navale d’élite che si dice possegga sottomarini capaci di diventare invisibili. Una data forse cruciale, che spesso si tende a sottovalutare, sarà il 24 giugno 2074, data in cui ogni potenziale colloquio di pace si sgretolerà. Durante i negoziati tra gli Stati Uniti e le altre potenze mondiali infatti, si giungerà ad una fine drammatica. Il presidente americano, dinanzi alle forti pretese internazionali, abbandona i colloqui petroliferi dopo un dibattito molto acceso, e dichiara che le ultime forniture petrolifere saranno utilizzate esclusivamente dagli Stati Uniti e che questi ultimi non venderanno o scambieranno petrolio a paesi terzi. Il mondo andava verso una guerra sempre più inevitabile e la soluzione finale, l’arma atomica, sarebbe stata solo l’ultima tessera del domino a cadere.

Si trattava ormai solo di questione di tempo, ma l’escalation era già iniziata. In questo clima di intolleranza, di scontri internazionali, di guerra al fronte, di rivolte civili e di diminuzione del benessere collettivo, nonostante tutti gli sforzi del governo enclave per nascondere ai cittadini quanto più possibile ogni notizia negativa, in perfetto stile regime totalitario novecentesco, qualcosa inizierà a cambiare all’interno della società americana. Non furono poche infatti, le organizzazioni clandestine che iniziarono a formarsi su tutto il suolo statunitense: dagli Stati Liberi nelle montagne appalachiane che combattevano il governo corrotto e costruivano i propri bunker, fino alle comunità di mormoni in tutta la weast coast, che cercò di assicurarsi un posto al sicuro per far progredire la propria comunità in caso di disastro nucleare, compresi alcuni sottogruppi di spie cinesi, infiltrate nella società americana, che cercarono di destabilizzare il governo centrale tramite propaganda occulta, furto di documenti top secret e operazioni di sabotaggio industriale.

Gli Stati Uniti nel periodo prebellico erano dunque una potentissima nazione sotto ogni punto di vista, da quello militare a quello medico, capaci di mobilitare un enorme numero di truppe in brevissimo tempo e, allo stesso tempo, capaci anche di installare ordigni atomici letali non solo sul proprio territorio, ma anche in orbita! Si trattava però di una società molto fragile internamente, anche se immensamente ricca. Il più grande errore degli Stati Uniti prebellici, come del resto di tutte le altre nazioni conosciute, fu l’utilizzo continuo e unico di combustibili fossili per secoli, fino al loro esaurimento, senza però ricercare nuove risorse naturali prima che la situazione degenerasse. Gli Stati Uniti inoltre non erano quella democrazia all’avanguardia per cui ancora oggi, per certi aspetti, vengono ricordati, ma uno stato distopico semi-totalitario, che rifiutava l’arma del dialogo nei confronti delle altre potenze, a favore invece della minaccia nucleare e dell’isolazionismo politico. La scelleratezza dei politici americani nell’insistere su una guerra di logoramento, basata sostanzialmente su una risorsa che nel breve termine sarebbe presto terminata, senza la benché minima possibilità di attuare un piano B, che trascinasse il paese fuori dalla guerra sano e salvo, furono i principali artefici dello scoppio delle bombe nell’universo di Fallout. Queste scelte scellerate ripercorrono infatti le due precedenti guerre mondiali che scoppiarono per scommesse fallite, decisioni scellerate e fanatismo bellico. L’uomo, nell’universo di Fallout, non è riuscito a imparare dai propri errori ed è stato condannato all’estinzione e alla distruzione di tutto ciò che di buono era stato costruito nel tempo. Ed è proprio questa la lezione più importante che l’immensa saga di Fallout ci insegna, che la guerra in fondo, non cambia mai!

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